Mediterranean Rim, l’old che rivive

Mediterranean Rim

Qualche secolo fa all’uscita di Pacific Rim si pensò di fare un Mediterraneo Rim seguendo l’idea “cosa succederebbe se dei mostroni brutti emergessero dal mare nostrum?“. Tutte le “potenze” mediterranee (e non) si mettono alla costruzione di un robottone per difendere le patrie coste e…

La sfortuna volle che recuperassi le vecchie cagate scritte…

 Situazione iniziale, la costruzione dei robotsss:

La Francia li fa tutti belli e carucci, ma non hanno armi, solo una bandiera bianca che si autoissa e bon. Tutto lì.

La Germania vorrebbe costruirli, ma non tocca il Meditterraneo manco per un cazzo, però riceve l’ordine dall’UE di provarci lo stesso, ne vengono fuori dei modelli potentissimi, ma con degli interni di merda e da vecchio piscione così nessuno li caga (anche per non dar soddisfazione alla Merkel) tranne i romeni che guardano su autoscout se rivendono i prototipi.

La Spagna nel frattempo rilascia un po’ di tori nelle vie di qualche paese a caso pensando di poter rimediare al problema dei mostri che si stanno scopando Barcellona.

La Grecia ne costruisce uno con i bastoncini dei ghiaccioli e la cacca secca contraendo debiti con i turchi, ma al momento del varo implode su se stesso.

I paesi africani così come quelli orientali bagnati dal mediterraneo se ne strafottono, tanto lì è già tutto spazzato via.

Il panico dilaga:

I musei di storia vengono depredati, tutto ciò che è della prima o seconda guerra mondiale viene attrezzato sul robottone, si trovano baionette arrugginite, spingarde esplose, spade e temibili scarponi di cartone masticato. Il museo della scienzIa e della tecnologia di Milano porta il suo contributo con la riproduzione 1:18 del motore a vapore di una nave italiana del 1860.
Durante l’assemblaggio si rilevano irregolarità e un operaio viene ricoverato con la pertosse.
Gli ingegneri si interrogano sul possibile uso dell’energia nuculare, ma sorge l’indignazione.
Si ripiega sull’energia elettrica con pannelli fotovoltaici e pale eoliche, di cui si fanno portatori quelli del m5s, ma anche lì nasce una divisione nel partito perché un buon 60% vuole vedere il robottone azionato da un mix di energia cristica bollita con l’orgonite e condita con l’aceto.
Alla fine si ripiega sul movimento a sforzo e il robot viene mosso dagli immigrati sbarcati a Lampedusa tramite una serie di cinghie ed ingranaggi spinti da pedali e manovelle.
Eventuali irregolarità vengono risolte con mazzette&bustarelle.
Per il logo sul petto viene incaricato uno studio prettamente italiano di GRAPHIC & DESIGN dove l’arc.ing.tec.graf. de li me cojoni dopo un mese di intenso lavoro e brainstorming con i colleghi dello studio disegna un triangolino rovesciato scaleno verde-bianco-rosso con un gradient chiaro-scuro e un effetto lensflare. Il tutto viene messo a budget come 500.000 €, di cui 200.000 € vengono dati all’amico dell’amico che ha “spinto” per incaricare quello studio.
Sorge in piazza un movimento NO-ROBOTTO, sempre ad opera dei grillini, che ritiene responsabile il robottone delle scie chimiche e afferma che se metti il robottone nell’acqua questo non si scioglie.
L’esercito si occupa di spazzarli via con le buone, un grillino lancia un pacchetto di Pringles alla paprika addosso ad una camionetta e viene ucciso.
É polemica.

 

Ancora polemica?

La commissione tecnica manovrata dai Verdi e dal MS5 ritiene che il mix di libici-tunisini sudati che muovono il robottone non siano abbastanza ecofriendly e quindi si apre un contest nel territorio italiano per decidere quale fonte di energia usare e che non sia nuculare.
Un giovane e brillante studente dell’ITI di ValleSgembro sul Lambro, provincia di Milano, fa un esperimento con la nutella e il cloroformio e scopre che può attirare e stuprare le matricole del liceo senza essere sgamato. Ma non ci interessa.
Un altro studente dell’ITI di Castelnuovo Bariano, provincia di Rovigo, scopre che può sfruttare le TEMPESTE DI FULMINI per ottenere energia.
Viene montato sul robottone un parafulmine di 30 metri che però taglia la strada ad un jet americano della base di Treviso.
Distruggendo il robottone. É incidente diplomatico internazionale.
L’Italia stringe un nuovo patto con gli USA e risarcisce l’intero costo del robottone. Agli USA. Nel patto stipulato Obama ha anche il diritto di stuprarti tua moglie o la tua fidanzata se gli piace.
Viene indetta una nuova gara d’appalto per la costruzione del robottone…
ed è subito polemica per lo sperpero di dinari pubblici.

Occupazione:

Una voce calma e forte che invita alla speranza giunge da oltreoceano, è Marchionne.
Prende un jet da sopra gli uffici della Crysler e si dirige a Torino, atterrando sopra il Lingotto.
Contatta il premier e si fa dare 16 milioni di euro come finanziamento alla Fiat per la costruzione del robottone.
Ascolta gli alfisti, la cui speranza non è mai morta, e pensa con i suoi tecnici a un robottone a trazione posteriore.
Però è diesel e col filtro antiparticolato.
Arriva Lapo Elkann e suggerisce di farlo mimetico e con un borsalino rosa sulla testa da personalizzare che fa tanto trendy.
Letta si fa intervistare da Studio Aperto “abbiamo la soluzione e sarà costruita ed assemblata in Italia”.
Marchionne gli telefona “no guarda, veramente devo chiudere 2/3 stabilimenti in italia…”.
Operai davanti ai cancelli della Fiat prendono a sassate la Nuova Panda esposta e gridano slogan anti-fiat tra cui “marchionne sì così brutto perché tu padre e tu madre t’hanno fatto scopando in una Multipla”.
É crisi occupazionale.

Sempre crisi:

Il design viene curato dal Centro Stile Fiat dove un nerd otaku si fa prendere la mano pensa bene di ispirarsi ai megarobottoni degli anni 80.
Il MOIGE insorge dopo i primi render rilasciati su La Stampa: “questa è violenza psicologica sui bambini”
Il robottone viene accusato di essere omosessuale e violento e di portare con se bassezza morale.
Le linee del progetto vengono limate un po’ togliendo il megascudostellare, ma il MOIGE non vuole cedere “la forma fallica del corno in testa potrebbe far diventare i bambini gay, nessuno pensa ai bambini!” e contropropone “il robottone si chiamerà Pinuccio e avrà un cane di nome Farfallino che lo aiuterà a fare i compiti di matematica e lo accompagnerà a catechismo”.
Alla parola “catechismo” gli uffici del Vaticano vanno in fiamme e si risveglia l’antico dubbio morale: “Fare il robottone è voler paragonarsi a Dio? Non è che i mostri li ha mandati Iddio per punirci?”.
Il governo si fa ricattare e per tener buono il Vaticano fa mettere a progetto un ripetitore di radio maria/radio vaticano sulla schiena del robottone.
Gli ateifags insorgono, parole dure sul sito dello UAAR, Alberto Angela propone di fare il robottone con le sembianze di Margherita Hack.
É crisi morale.

Kontro:

Gli animalisti insorgono “no alla violenza sui mostri, sono anche loro animali, nostri amici”.

Delle ragazze hippie vengono intervistate mentre espongono cartelli “li preleveremo e li porteremo a casa nostra”.

Si parla di essere alti decine di metri.
La Brambilla indossa un vestito che non lascia spazio all’immaginazione, si fa intervistare da Studio Aperto e afferma “Vareremo un progetto legge così da creare parchi naturali dove mettere i mostri e farli cavalcare ai bambini”.
Migliaia di mipiace su facebook sulla pagina della Brambilla.
La Boldrini si espone “daremo a loro le case popolari”.
É crisi immobiliare.

 

Probabilmente c’è qualche errore in mezzo, son cose scritte di getto qualche anno fa.

Vi invito a fare pure i grammar nazi.

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2 commenti su “Mediterranean Rim, l’old che rivive”

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