Ottenuti 50 dei famigerati EURI dopo una transazione al limite dell’illegale (cioè era così poco illegale da essere quasi legale) mi son fiondato nei mercati del WEB, posti puzzolenti e pieni di carabattole, per comprare un RASPBERRY Pi 2, il nuovo e luccicante pezzo di circuito targato RASPBERRY.
Non sono mai stato uno schiavo della moda consumistica però avevo una gran voglia di provarlo e penso si associerà bene per alcuni miei scopi futuri che, tengo a precisarlo, non includeranno Real Doll automatizzate e senzienti. Forse solo automatizzate.
Il Raspo si presenta bene con tutte le sue entrate e uscite, così dopo un rapido collegamento iniziale per installarci Raspbian (minimal) e le prime configurazioni, lo lascio collegato con il solo adattatore WIFI e il cavetto USB che porta la linfa vitale energetica attraverso l’alimentatore rigorosamente 5V 2A.
D’ora in poi, caro Raspberry, sarai chiamato a rispondere solo tramite SSH!
Cavolo, ora serve un CASE, urgentemente!
I mercati del WWW hanno sempre i loro case perfettini, bellini, ecc… ma non mi pare il caso di spendere ulteriori 10€ per qualcosa che potrei già avere. Le idee sono due fondamentalmente: prendere un dremel e aprire qualcosa per farci un case o optare per i buoni vecchi LEGO® che giacciono in disuso in qualche angusto anfratto del BASEMENT.
E LEGO® fu (case provvisorio iniziale):
Installazioni di base: LAMP (linussss + apache + mysql + php) con configurazione quasi certosina (anzi no, devo ancora finirla!) per poi hostare qualche schiocchezza in locale e poi per puro divertimento RetroPIE, ovvero la supercollection di emulatori per il Raspberry, così da collegarlo via HDMI alla TV (che non ho, va beh dettagli) e segarsi su tutti i retro viggì.
L’installazione del RetroPIE, dico per avvisare, è da effettuarsi attraverso GIT, se no vi tocca flashare l’SD in cui magari avete già Raspbian e altre robe come me.
Foto finale:
Ok, per ora son a posto così! È bello avere un soprammobile-computer collegato in wireless!